La natura è un topos?

Se c’è una cosa che della filosofia e di altre scienze mi è sempre piaciuta è la capacità di criticarsi, rinnegarsi, rinnovarsi. Il lavoro filosofico è un lavoro di ricerca, in continua espansione e quindi in continua maturazione.

E il pensiero si evolve insieme ai viventi.

Quella consapevolezza che in anni recenti l’umanità sta – lentamente, molto lentamente – riacquisendo nei confronti della natura, non solo per le sorti del mondo ma anche, evidentemente, per quelle dell’umanità stessa, ha radici antiche.
Eppure la natura è rimasta per secoli in disparte, soverchiata dall’impellenza antropocentrica di capire noi stessi, i valori che ci guidano e le leggi che ci regolano.

La riflessione, non solo etica, che pone al centro l’ambiente naturale e gli argomenti ecologici che solleva impone però in questi anni innegabili priorità di pensiero e di azione.

Lo fa in quella platea ecofilosofica dove anche Eco selvatica trova un suo posto nel teatro del mondo.
B fiori boccioli melo primavera

Lo fa aggrappandosi alla multivalenza della parola “eco”, che spazia tra sostenibilità, ecologia e vibrazioni sonore e dell’anima.
Con un metodo in comune: un’indagine continua, vasta, profonda, orientata all’abbattimento di quelle barriere che rompono i percorsi delle esplorazioni e del rapporto a doppio senso tra uomo e natura.

A partire da pochi assiomi:
  • l’uomo è natura, le appartiene e la abita;
  • ogni essere vivente ha un valore intrinseco;
  • la diversità è condizione necessaria per la sopravvivenza della natura come lo è per la giustizia sociale
Allora direi di sì, la natura è un topos filosofico ricorrente.
B fiori bosco primavera

Ritorna nelle riflessioni e e nelle narrazioni e ne impone di nuove, in particolare sul tema della completezza: si rivolge al Pianeta nella sua globalità e nella sua complessità e quindi anche a noi, con esso e in esso.

Noi che condividiamo culture, ecosistemi, destini.

E da qui ci poniamo domande, dalle azioni alle politiche, dalle metafisiche alle religioni. Senza la necessità di sottoscrivere tutti le stesse risposte, ma con l’attivismo che ci fa aspirare a una destinazione comune di valori e obiettivi.

La relazione è fondante: tra i luoghi, il nostro essere ciò che siamo, la comunità e le comunità di riferimento, le specie e gli ecosistemi, le declinazioni dello spirito naturale nelle sue infinite forme.
È un modo di guardare al mondo che incrocia lo sguardo del movimento per la deep ecology, l’ecologia profonda introdotta nella letteratura ambientale nel 1973 dal filosofo e scalatore norvegese Arne Naess (a ulteriore riprova che amore per l’ambiente naturale e pensiero filosofico convivono non di rado in un’unica persona).

B meditazione natura ecosofia

Naess si ispira Naess al friluftsliv norvegese (un movimento che promuove la vita all’aperto), ma anche alla non violenza di Ghandi, al buddismo Mahayana e al panteismo di Spinoza. Ma è la “profondità” la chiave: differenzia il livello di ragionamento su intenzioni e valori in termini ambientali, accentuando quelle domande che puntano al nocciolo dei principi fondamentali; affondano le radici in un movimento politico popolare (che sboccia dal basso – guarda caso grass roots), trasversale, internazionale e interculturale, per la conservazione e la preservazione della natura in tutte le sue forme, minimizzando al contempo l’impatto delle attività umane (che spesso hanno come unico obiettivo il profitto) sulle altre comunità ecologiche.

Obiettivo – e al contempo diritto: la realizzazione per ciascun essere vivente del proprio Sé.

Tutti infatti abbiamo la capacità di metterci in relazione con un senso più vasto del semplice sé (minuscolo), che trascende l’ego e distende le capacità, per il nostro senso di identificazione, di considerare una sfera più ampia di interrelazioni da coltivare.
Per farlo, identificarsi con gli altri esseri viventi è un esercizio che dobbiamo praticare con costanza e dedizione, magari ispirandoci proprio ai principi dell’ecologia profonda, a questo link spiegati per esteso e riassunti qui di seguito:

B fiori api primavera tutela conservazione
Principi di base
  • L’Ecosfera è il centro di valore per l’umanità.

  • La creatività e la produttività degli ecosistemi della Terra dipendono dalla loro integrità

  • La visione del mondo centrata sulla Terra è confermata dalla storia naturale

  • Un’etica ecocentrica si basa sulla consapevolezza del nostro posto in natura

  • Una visione del mondo ecocentrica dà valore alla diversità degli ecosistemi e delle culture

  • Un’etica ecocentrica supporta la giustizia sociale

Principi di azione
  • Difendere e preservare il potenziale creativo della Terra
  • Ridurre la dimensione della popolazione umana
  • Ridurre il consumo umano di parti della Terra
  • Promuovere un modo di governare ecocentrico
  • Diffondere questo messaggio