Il cibo che mangiamo è un aspetto multidimensionale per le nostre vite.
Ci fornisce il nutrimento e l’energia che ci mettono nelle condizioni di crescere e prosperare. Ma è anche molto di più.
Il cibo che ci nutre è quello che diventiamo. Si scompone per puntellare il nostro sistema biologico, diventa le cellule che ci rendono ciò che siamo. È elemento costitutivo del nostro stare in un corpo, ma è anche l’esperienza che gli permettiamo di essere.
Il ricordo confortevole di un piatto che ci preparavano da bambini, un viaggio attraverso sapori esotici, un impiattamento ad arte che promuove il nostro benessere, un modo come altri di farsi comunità intorno a un tavolo.
Spesso però, distratti dalle incombenze di ogni giorno, dimentichiamo quel profondo piacere che diventa mangiare quando va oltre il semplice nutrirsi. Ingurgitiamo in fretta il cibo più conveniente, facile e veloce da preparare e ci saziamo inconsapevolmente, senza farci caso.
Eppure, fare caso alle cose è la nostra ancora di salvezza
Lo è di fronte alla disattenzione, alla solitudine, alla dimenticanza. Anche a partire dalla tavola, da quelle pause che fanno parte delle nostre abitudini ma che possono diventare, se glielo permettiamo e ci ricordiamo di valorizzarle, piccoli preziosi momenti per ricentrarsi, ritrovarsi, coccolarsi.
Possiamo farlo ovunque, quando mangiamo al banco di una mensa o sugli sgabelli di un bar, in piedi alla fermata dell’autobus o passeggiando al parco. In cucina, sbriciolando sul divano o in macchina. Possiamo praticare quella mindfulness che ci aiuta a stare nel momento, a godercelo.
A volte onorare il cibo e il suo impatto sulle nostre vite può significare anche consumarlo più vicini a terra. Raccogliere i legumi dall’orto, addentare una mela staccata dall’albero, appoggiarsi su un sasso con un po’ di pane formaggio e noci, sentire i piedi che si radicano al suolo mentre siamo seduti al tavolino di un bistrot.
Stare più vicini alla terra ci trasmette l’energia e la forza dell’essere insieme, del restare e dello stare bene, stagionali, locali.