Ho imparato a non desiderare ciò che non ho,
a non aspettare chi non c'è,
preferisco tirare avanti,
che tanto le cose belle arrivano quando non ci pensi più.
Lorenzo Marone
La donna degli alberi
Mi è arrivato addosso con un consiglio, come una tempesta.
Ci sono suggestioni non scontate, originali, delicate anche di fronte alla crudità di quello che succede. C’è che è scritto da un uomo, ma ha voce di donna. C’è un titolo che quando ho letto ho sentito mio.
La donna degli alberiè un libro che scardina le giunture del lessico e delle aspettative. In me ha riassettato confusioni, ha rafforzato sensazioni.
Vi capita mai di sottolineare qualche pagina? A me sì, è il mio modo di vangare i paragrafi, arare le righe e tirarne fuori semi di riflessioni da far germogliare nel cuore. Ecco, questo libro è pieno di segni, di matita pigiata forte, di riquadri, di cuori, di punti esclamativi, di tenerezza che si trasferisce nel lettore e lo accarezza.
La storia di una donna che si raccoglie nella fatica e nella solitudine, che torna alle memorie di figlia e agli orizzonti di quello che resta, nella vicinanza di una montagna aspra eppure popolata di gentilezza. Un libro ruvido, scaldato dal fuoco di un baito e da pane e formaggio, che ha aperto il mio 2021 ossigenandolo con l’aria rarefatta delle terre alte.